Realismo Magico

di Mario Tucci

 

La stavo guardando,
come se fosse una tela,
una di quelle coperta di gesso,
una di quelle difficili da trovare.
La guardavo,
cercando di cercare di scoprire colori nuovi,
colori ancora non visti,
nascosti sotto le palpebre,
celati dagli sguardi
di chi li cerca.
Colori, messi li per caso ,
oppure nascosti dentro un cassetto.
aspettando di essere scoperti e usati.
La stavo guardando,
bella tesa, una tela dura
che spettava di essere creata dalla mia fantasia,
come un padre che insegna ad un figlio.
Come un dio che crea vita.

L'aria fresca del Piazzale Michelangelo mi stava colpendo il viso, donandomi quello che ha di magico, donandomi la possibilità' di essere un mago del realismo, di creare una realta' magica che possa in un colpo solo donarci tutto quello che l'occhio deve dividere in frammenti.

Il fiume sta scorrendo calmo
mescolando i colori
che poi riusciro' a stendere
e la luce naturale della vita crea degli sfondi
che solamente un occhio creato a posta per quello: puo' vedere.
Eccola davanti a me
si mostra,
si crea da sola,
si pittura come se si stesse truccando,
come se si stesse preparando per uscire e farsi vedere.
I colori si muovono
e si uniscono con calma
piano,
silenziosi,
andando a colmare quegli spazzi vuoti,
quegli spazzi che devono essere riempiti da sfumature
che come cicatrici si allineano
sfumature pronte a proteggere lo sguardo anche piu' critico.

 

©2007 Mario Tucci, Luglio 2007, Eugene, Oregon

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